Aspettando La Misura del Mondo. Una Terra, la nostra Terra

La prossima settimana, dal 25 al 27 di maggio, prende il via la seconda edizione di Lector in Scienza, sentiamo cosa ci aspetta dalla voce degli organizzatori e da chi accompagna istituzionalmente il festival.

Daniela Mazzucca, presidente della Fondazione Giuseppe Di Vagno, «Di tutte le attività della Fondazione da tempo ormai i primi destinatari sono i giovani. Basti guardare l’entusiasmo mostrato dagli stessi per l’apertura della Community Library, in piena attività dal giorno successivo all’inaugurazione, e poi la loro partecipazione a Lector in Scienza che si svolgerà dal 25 al 27 maggio. Fornire i ragazzi di una cassetta degli attrezzi della conoscenza, della scienza, dell’innovazione attraverso le diverse attività, significa renderli capaci di scelte autonome e consapevoli su come stia evolvendo la nostra Terra, significa far capire loro da quali cambiamenti difendersi e per quali combattere e da quali opportunità attingere a piene mani.  Noi lo faremo con un assai autorevole partenariato e con il contributo di grandi esperti nazionali e internazionali con interventi, laboratori e riflessioni».

Stefano Bronzini, rettore dell’Università degli Studi di Bari, Aldo Moro, «Credo che sia importante diffondere la parola scienza magari coniugandola con conoscenza. E così conoscenza può diventare anche impegno critico rispetto alle cose che ci circondano. I temi che oggi sono al centro sono ovviamente quelli dell’ambiente e ambiente parla anche di guerra, e guerra parla anche di pace, parla anche di fame nel mondo, parla di immigrazione. Ecco questo è un modo rendere la scienza protagonista dello sviluppo futuro».

Giuseppe Lovascio, sindaco di Conversano, «La divulgazione scientifica negli ultimi anni è diventata sempre più importante soprattutto per la formazione di una nuova generazione consapevole. Per questo l’Amministrazione Comunale ha accolto positivamente l’invito della Fondazione Di Vagno e dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro a sostenere un Festival come Lector in Scienza. Immaginare un futuro migliore, questo vogliamo fare, ripensando Conversano, già nota come Città d’arte, anche come un punto di riferimento per la divulgazione scientifica».

Domenico Laforgia, presidente di Acquedotto Pugliese, «Lector in Scienza parla anche di sostenibilità che è uno degli elementi base. È chiaro che siamo vicini ai temi dell’acqua che sono quelli che noi sosteniamo in tutte le maniere. Acquedotto Pugliese ha già fatto passi avanti importanti su queste tematiche perché ha un suo piano della sostenibilità con 79 punti da raggiungere in 4 anni. Abbiamo avviato le procedure, in Italia per primi, di riciclo dell’acqua dagli impianti di depurazione. Già 9 impianti sono operativi in questa direzione. Altri non sono operativi perché ancora non c’è il collegamento tra l’impianto di depurazione e le zone agricole dove utilizzarlo, e spetta agli enti di irrigazione fare la loro parte in questo senso. Non basta: abbiamo anche risolto il problema energetico con l’autoproduzione. Insomma, curiamo tutta una serie di temi che sono fortemente importanti per la sostenibilità».

Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, «Sono lietissimo che la Fondazione Di Vagno assuma Lector in Scienza come ulteriore asse della sua strategia di politica culturale e di programmazione. Perché riteniamo che la scienza, in questo momento, rappresenti uno degli strumenti, dei linguaggi, delle forme di espressione e di studio, di analisi più efficaci per provare a dare una interpretazione, un senso, una lettura al mondo complesso nel quale viviamo. E quindi Lector in Scienza, in collaborazione con Rai Radio3, rappresenta il complemento di Lectorinfabula, e di Lector in Tavola per certi versi, su cui intendiamo puntare moltissimo attraverso una Fondazione partecipata dalla Regione che avrà il compito di perseguire e di sostenere questo processo di aggiornamento delle strategie di politica culturale regionale».

Cristiana Castellotti, responsabile programmi informativi e approfondimento, e podcast per Rai Radio3, «Tornare a Lector in Scienza e partecipare alla prima edizione del Premio Rossella Panarese, per Rai Radio3 è una grande emozione in quanto permette di onorare e tenere vivo il ricordo e l’eredità della nostra collega Rossella, colonna della nostra radio e grande amica di Conversano. La divulgazione scientifica era il centro della sua missione di conduttrice attenta e autorevole, e permettere in suo nome ai tanti studenti che hanno partecipato a questa prima edizione del premio di confrontarsi sul come raccontare la scienza attraverso il nuovo linguaggio del podcast per decifrare i nostri tempi complessi, è una opportunità che dovremmo tutti cogliere proprio perché, come ci ricorda il titolo di questa edizione, c’è solo un pianeta, il nostro».


Related posts

La scoperta del futuro. Restare umani nell’epoca dell’intelligenza artificiale

Rossella Panarese, una voce tra radio e futuro

In un cielo lontano