Nonostante i limiti imposti dai trattati nelle sue competenze, nonostante la scarsità dei suoi mezzi finanziari – tutti imposti dalla reticenza degli Stati membri nell’abbandonare parte della loro sovranità, anche in settori dove l’Unione sarebbe più efficiente – essa sta utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione per lottare contro la crisi sanitaria e preparare l’uscita dalla crisi in termini sociali ed economici. Non è facile mobilitare questi strumenti appieno, perché come già spiegato nei capitoli precedenti, la Commissione, istituzione motrice, guardiana dei trattati e degli interessi dei cittadini, può, da una parte, agire solo in ambito amministrativo e, dall’altra, utilizzare il suo diritto di proporre. Tuttavia, non basta proporre delle misure, esse devono essere adottate dal Consiglio (spesso all’unanimità) e, in molti casi anche dal Parlamento, il quale in linea generale, in questa crisi, appoggia la Commissione. Oggi non tutti i governi hanno lo stesso approccio, né sentono la stessa necessità di collaborazione o di adottare misure comuni. Certo, gli Stati non sono l’Unione europea, come lo dice il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ma purtroppo sono loro che, in ultima istanza prendono le decisioni.
Interessi nazionali (per non dire egoismi), procedure complesse e rispetto indispensabile dello Stato di diritto – cioè dei trattati e delle rispettive competenze -, spiegano la difficoltà di trovare un accordo tra 27 Stati membri e quindi la lentezza nel processo decisionale e negoziale dell’Unione. Quasi sempre, però, si arriva anche se con molti dibattiti e discussioni a decisioni operative ed utili. Per di più molti strumenti, anche se con mezzi finanziari e umani limitati esistono da tempo e permettono di agire o di disporre di strumenti, agenzie ed organismi che facilitano le azioni previste. Questi strumenti, leggi e finanziamenti sono numerosi, ne descriverò solo i principali.
Illustrazione di © Uber (Gianfranco Uber) (Italia)
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3. Le competenze dell’Ue in materia sanitaria
2. Egoismi nazionali e solidarietà europea
1. Unione Europea e coronavirus