Ogni anno, da 22 anni, il Comitato canadese per la libertà di stampa (World Press Freedom Canada) organizza un concorso internazionale di vignette satiriche per vignettisti che pubblicano i loro lavori sulla stampa. Il concorso è sponsorizzato dalla Commissione canadese per l’UNESCO. Il comitato intende cosi riconoscere l’importanza delle vignette satiriche e delle parole per commentare criticamente le questioni sociali, politiche e geopolitiche internazionali. Una battaglia che il Centro Librexpression-LIBEX e Pagina’21 stanno accompagnando e promuovendo da tempo.
Siamo quindi particolarmente felici di poter comunicare ai nostri lettori che la vincitrice di quest’anno è Marilena Nardi, membro del comitato scientifico di Librexpression e collaboratrice di Pagina’21.
Sono stati premiati altri tre fumettisti membri di Libex e collaboratori occasionali di Pagina’21: Tošo Borković (Serbia) che ha ricevuto il terzo premio, Dimitris Georgopalis (Grecia) e Izabela Kowalska-Wieczorek (Polonia) che hanno entrambi ricevuto un premio di eccellenza. I loro disegni premiati sono stati semifinalisti del concorso LIBEX 2021, esposti a Conversano alla diciassettesima edizione del Festival LectorInFabula e pubblicati nel catalogo della mostra. Il disegno vincente di Marilena Nardi, invece, è stato fatto appositamente per questo concorso. Il secondo premio è stato attribuito al vignettista canadese Patrick Lamontagne.
A questo concorso hanno partecipato centinaia di vignettisti provenienti da tutto il mondo, spesso da Paesi dove la libertà di stampa non è una realtà ma un sogno lontano. Il tema del concorso di quest’anno è stato: Il silenzio è d’oro, un tema simile a quello del concorso LIBEX-2021 dedicato a Cancel culture.
Il comitato canadese ha descritto il tema del suo concorso come segue: «La cultura della cancellazione è diventata una fonte della nostra nuova divisione culturale. Sui social media o in occasione di eventi dal vivo, “cancellare” qualcuno è diventato una versione moderna della scomunica ed è usato come arma dai partigiani politici sia a destra che a sinistra per scoraggiare il discorso civile e la libertà dei media. Nell’opporsi al razzismo sistematico, alla misoginia e alla xenofobia, i “progressisti” sentono il bisogno di ricorrere a tattiche estreme per far sentire la loro voce. Temendo che la storia venga riscritta, i “tradizionalisti”, d’altra parte, usano la cultura della cancellazione per mettere a tacere i critici e cancellare gli errori del passato».
A proposito del Canadian Press Freedom Committee
Il Canadian Press Freedom Committee è succeduto all’Ottawa Press Club nel suo ruolo di monitoraggio delle questioni di libertà di stampa nazionali e internazionali. Il Comitato è stato costituito come organizzazione senza scopo di lucro nel 2008 con la missione di sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto alla libertà di espressione, di identificare le violazioni di tale diritto e di difendere la libertà di stampa. Attraverso le sue attività, la vigilanza e le relazioni con organizzazioni simili, attirerà l’attenzione pubblica sui casi di violazione della libertà di espressione e sulla necessità di essere proattivi nella difesa dell’ideale della libertà di stampa. Il Comitato lavora sotto il patrocinio della Commissione canadese per l’UNESCO ed è sponsorizzato dalla Canadian Bankers Association.