Nella lotta contro una pandemia o in qualsiasi altra crisi sanitaria, la ricerca e la sua condivisione e cooperazione tra istituti ha un ruolo fondamentale. Nel programma Horizon 2020 esistono delle linee di bilancio dedicate alla ricerca in materia di sanità, cambiamenti demografici (invecchiamento e problemi connessi) e benessere (cambiamento climatico e impatto sulla salute) per un importo pari a 2,25 miliardi per il triennio 2018, 2019, 2020. Tutti questi fondi vengono spesi per finanziare ricerche a livello europeo, creando forti legami tra istituti di ricerca, una cooperazione indispensabile per sviluppare nuove cure, medicine, apparecchi sanitari, prevenzione dei rischi, ecc. Queste ricerche sono finanziate tramite gare d’appalto e regole precise per evitare un uso improprio dei fondi o delle frodi. Quindi per accelerare queste procedure, la Commissione ha semplificato regole e tempi, permettendo di mobilitare in qualche settimana € 140 milioni nella ricerca necessaria per la lotta contro il coronavirus. Un primo bando di gara lanciato il 30 gennaio ha permesso di selezionare 17 progetti coinvolgendo 136 gruppi di ricerca nei vari paesi, mentre altri stanno per essere selezionati. Nello stesso tempo, la Commissione ha previsto € 80 milioni per aiutare il laboratorio tedesco CureVac che è vicino alla creazione di un vaccino contro il Covid-19 – laboratorio che il presidente americano Donald Trump voleva comprare per dare l’esclusività del vaccino agli Stati Uniti. L’unione collabora anche con il settore privato, per esempio con la Federazione Europea delle Associazioni e delle Industrie Farmaceutiche (EFPIA) in un programma chiamato Innovative Medicines Initiatives. È stata indetta una gara d’appalto per questo programma, per la ricerca sul trattamento e la diagnosi del Covid-19, un progetto di 90 milioni che sarà finanziato per meta dall’Unione. Esistono decine di altri progetti o programmi finanziati da anni, ora tutti mobilitati per la ricerca e i mezzi di lotta contro il virus, come per esempio lo European Virus Archive (Archivio europeo del virus-GLOBAL), disponendo di tutte le informazioni conosciute in materia di virus, indispensabile per qualsiasi ricerca in materia, o il Versatile Emerging Infections Disease Observatory (VEO). Sarebbe troppo lungo elencarli tutti, ma è disponibile una lista e tutte le informazioni sulle attività dell’Unione, anche se non sempre facilmente reperibili in un click.
Per completare questo lavoro di ricerca e di collaborazione con gli operatori privati in materia di sanità, medicine e attrezzature mediche, la Commissione ha deciso di creare delle scorte strategiche (rescEU Stockpiling) di mascherine, protezioni personali (tute isolanti, guanti), apparecchiature di terapia intensiva, ventilatori, vaccini e medicine, apparecchi specializzati per laboratori di ricerca, ecc. Per completare questi sforzi, e sulla base della richiesta urgente della Commissione, il 20 marzo, il Comitato europeo di normalizzazione (CEN) e il Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica (CENELEC) hanno convenuto di mettere a disposizione una serie di norme europee per alcuni dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale al fine di garantire la sicurezza e l’affidabilità. Il bilancio iniziale previsto è di 50 milioni (che deve essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento), e la ripartizione sarà gestita dall’Emergency Response Coordination Center, centro operato da ECHO, il servizio europeo di protezione civile e di operazioni di aiuto umanitario.
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4. Le azioni dell’Unione
3. Le competenze dell’Ue in materia sanitaria
2. Egoismi nazionali e solidarietà europea
1. Unione Europea e coronavirus