Ultima giornata della ventesima edizione di Lectorinfabula. In primo piano i destini di Giuseppe Di Vagno e Giacomo Matteotti

Il ricordo di Giuseppe Di Vagno e Giacomo Matteotti al centro dell’ultima giornata di Lectorinfabula.

La giornata è iniziata alle 9.30, nella Biblioteca della Community Library con l’incontro su L’anatra zoppa e la gallina cieca organizzato in collaborazione con Goethe Institute Italia. Jörg Mühle, designer e illustratore, insignito del Premio tedesco per la letteratura giovanile come miglior illustratore, ha raccontato la storia di un’anatra zoppa e una gallina cieca che partono per un viaggio e un po’ a passo di lumaca un po’ a spron battuto, avanzeranno verso la meta.

Alla stessa ora Le avventure di Gaetano e Zolletta, nella Sala degli aranci del Palazzo Vescovile.

Ci vuole il cuore immenso di un papà per trovare il posto perfetto. Gaetano non ha paura di nulla: ce la farà. Una storia narrata da Federica Rampazzo dell’associazione culturale Hamelin.

Di Giacomo Matteotti, soprannominato Tempesta per il suo carattere determinato e appassionato, si è iniziato a parlare alle 9.30 nella Chiesa di Santa Chiara con Tempesta Matteotti. Un’opera di fiction che racconta la storia di un uomo che non ha avuto paura di rischiare la vita per difendere i più deboli. L’ha presentata l’autrice Luisa Mattia, nel 2008 Premio Andersen come Miglior scrittrice.

Ancora gli anniversari con Matteotti e noi. Una lezione di libertà, alle 10.00 nella Biblioteca civica “M. Marangelli”. Alberto Aghemo presidente della Fondazione Giacomo Matteotti, Angela Borrelli dirigente del Liceo Simone-Morea di Conversano e membro del Comitato Nazionale per il Centenario della morte di Giuseppe Di Vagno, con Claudia Villani ricercatrice di Storia Contemporanea all’Università di Bari, hanno conversato su un evento spartiacque nella storia d’Italia più recente: l’assassinio di Giacomo Matteotti, avvenuto il 10 giugno 1924.

In contemporanea, nella Chiesa di San Benedetto, IA, università, imprese. La sfida per il futuro con Tommaso Di Noia ordinario di Computer science al Politecnico di Bari e Piero Ricci presidente dell’Ordine dei giornalisti di Puglia. L’innovazione parte dalle Università in cui è possibile misurare competitività, intelligenza artificiale e capitale umano.

Ancora Matteotti al centro dell’incontro alle 10.30 nella Casa delle Arti. Lo chiamavano Tempesta è stato introdotto da Andrea Franzoso da sempre impegnato nella divulgazione dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado. Grazie a lui esiste oggi in Italia una legge sul whistleblowing a tutela dei lavoratori che denunciano casi di malaffare.

Il cinema di Polito’s way con Cinema e distopie, alle 11.00 nella Biblioteca della Community Library. Cosa c’è di più affascinante per un regista di avere la libertà di disegnare completamente da zero una società futura, per quanto inquietante? Hanno discusso Angela Bianca Saponari docente di Storia del Cinema all’Università di Bari e il regista Francesco Dongiovanni.

C’è stato spazio anche per l’alimentazione con Mangiare secondo la scienza, alle 11.30 nella Chiesa di San Benedetto. Il legame tra alimentazione e salute è molto stretto, perché noi siamo ciò che mangiamo e in questo modo forniamo all’organismo i mattoni per la sua rigenerazione continua. Ha partecipato Elisabetta Bernardi specialista in Scienze dell’Alimentazione, UPMC Hospital, e il medico e scrittore Franco Caprio.

Da Maria Giudice a Goliarda Sapienza. Una genealogia della gioia è il titolo dell’appuntamento che ha aperto il pomeriggio, alle 17.00 nella Chiesa di San Benedetto. A cento anni dalla sua nascita, e dopo essere stata trascurata in vita dall’ambiente editoriale e culturale, Goliarda Sapienza viene oggi ricordata come una delle scrittrici fondamentali del Novecento italiano. Il suo libro postumo L’arte della gioia è una narrazione complessa e meravigliosa della storia nazionale, che non sarebbe stata possibile senza la figura di sua madre Maria Giudice una delle figure più significative del «socialismo umanitario» del primo Novecento. Proprio di Maria Giudice, prima donna a capo della Camera del lavoro di Torino, direttrice di giornali, dirigente del Partito socialista, antifascista irriducibile, hanno discusso Maria Rosa Cutrufelli e la docente di letteratura italiana all’Università di Bari, Lea Durante.

Alle 17.30, nella Biblioteca della Community Library, il divulgatore e scrittore Andrea Franzoso, la scrittrice Luisa Mattia e Nicola Galli Laforest dell’associazione culturale Hamelin, hanno spiegato al pubblico cosa vuol dire stare Sulle spalle dei giganti. Matteotti e Di Vagno raccontati ai giovani. Il passato, tra realtà e fantasia, narrato con rigore, con la narrativa e le immagini.

Alle 18.00 nella Biblioteca civica “M. Marangelli” è stata la volta del sociologo Leonardo Palmisano autore di Italiapartheid. Stranieri nella penisola del razzismo. Cosa accade agli stranieri che non vengono espulsi e rimangono in Italia? Quali sono le reali condizioni delle politiche dell’accoglienza? Gli italiani non si considerano razzisti ma l’Italia lo è. Un’inchiesta che nasce in collaborazione con Amnesty International e che porterà a Conversano anche l’attivista nel movimento Donne, vita, libertà Shady Alizadeh, Azmi Jarjawi responsabile del dipartimento immigrazione Cgil Puglia, l’avvocata Uljana Gazidede e il giornalista Leonardo Petrocelli.

Chiara Giaccardi, professoressa di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Il sociologo ed economista Mauro Magatti e Giuseppe Moro professore ordinario di Sociologia generale, hanno discusso di Generare libertà. Accrescere la vita senza distruggere il mondo, alle 18.30 nella Chiesa di San Benedetto. Siamo tanti, viviamo meglio, ma la vorticosa crescita economica dell’ultimo secolo si sta ora scontrando con le sue contraddizioni – cambiamento climatico, migrazioni, squilibri demografici, disuguaglianze – minacciando la vita stessa del pianeta e ponendo con urgenza il problema della sostenibilità. Occorre rimetterci in discussione, nella consapevolezza che non esiste forma vivente che non sia in relazione con tutte le altre.

Due libri per Matteotti. L’affaire Matteotti. storia di un delitto e Un’idea di Matteotti. Un secolo dopo, alle 19.00 nella Biblioteca della Community Library. Un incontro per parlare di Matteotti attraverso i libri, per raccogliere la sua lezione. Ovvero trasmettere una «memoria adesso», una responsabilità civile e politica, per l’oggi e per il domani. Sono intervenuti lo storico Enzo Fimiani, il saggista Fabio Fiore.

La Lectio Magistralis Democrazia, ultimo atto? è stato uno dei momenti più alti della ventesima edizione di Lectorinfabula, alle 20.00 sulla Terrazza della Community Library con il filosofo e politologo Carlo Galli che ha poi conversato con il corrispondente in Italia del quotidiano Libération Eric Jozsef sullo stato di salute della democrazia in Occidente. Negli ultimi anni si è consolidata un’idea della democrazia come sfigurata, latitante, dissolta. Eppure, le fragilità di questa forma di governo vanno ricondotte alla sua stessa storia. La democrazia è lo strumento politico che garantisce la sfera pubblica, l’esistenza individuale e quella collettiva. Ma occorre riconoscerne luci e ombre. Ha introdotto Enzo Lavarra.

Ha chiuso la ventesima edizione del Festival Lectorinfabula,  Cara Velia, Caro Giaki, alle 21.30, nel Giardino dei Limoni di San Benedetto, un evento realizzato in collaborazione con Rai Radio3. L’epistolario tra Giacomo Matteotti e la moglie Velia Titta offre uno straordinario spaccato della vita privata e pubblica dei due protagonisti, un legame fortissimo tra la passione e l’impegno per la politica e la sete di felicità, calato nel drammatico contesto della vicenda italiana fra la prima guerra mondiale e il fascismo. A dare voce a Velia e Giacomo l’attrice Antonella Attili, l’attore Paolo Musio e lo scrittore Lorenzo Pavolini.


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