Yannik Sinner, una grande opportunità per l’Italia

Il nuovo numero uno del mondo nella classifica ATP (Association of Tennis Professionals) è Yannik Sinner, nato a San Candido in provincia di Bolzano il 16 agosto 2001. Compirà 23 anni fra un paio di mesi.

Non è un predestinato, è arrivato ad essere il tennista più forte in circolazione con il lavoro, l’applicazione, la capacità di scegliere la strada migliore per migliorarsi quotidianamente, affidabilità, serietà. Certo ha talento, ma il talento da solo non basta per diventare il migliore.

È già un esempio e non solo per i suoi coetanei. Colpisce la capacità di analisi che dimostra soprattutto alla fine delle partite che lo vedono protagonista e l’atteggiamento in campo. Il rispetto per l’avversario e per il pubblico. Per sé stesso e per il suo gruppo. Per i genitori, la famiglia e la sua terra.

Da un punto di vista tecnico non spetta a me elencare o dissertare sulle sue qualità, anche chi non è esperto di tennis guardando una sua partita comprende la qualità dell’atleta. Gli esperti sostengono che ha ancora margini di miglioramento da un punto di vista fisico, tecnico e tattico.

Basterebbero già queste qualità a renderlo unico e porlo tra i migliori sportivi di sempre del panorama italiano, ma non è solo così. Ciò che sta facendo sul campo di gioco è poco, quasi niente, rispetto alla persona che sta svelando al mondo.

Quando gli è stato annunciato di essere il nuovo numero il suo primo pensiero è stato per l’infortunio occorso a Djokovic al quale ha augurato di tornare presto sui campi per contendersi, giocando, il primato. E subito dopo aver detto di essere contento, ha aggiunto di volersi concentrare sulla semifinale del torneo di Parigi perché è il suo modus operandi: se perdo una partita il giorno dopo mi alleno, se vinco una partita il giorno dopo mi alleno. Essere diventato il numero uno al mondo sarà un nuovo punto di partenza. È il suo lavoro e lo fa al meglio delle sue possibilità sempre.

È fidanzato con una ragazza russa. Ha lasciato la casa dei genitori per andare a vivere da solo e inseguire i suoi sogni da adolescente. Parla tre lingue, italiano, inglese e tedesco. Vive all’estero.

È in linea con molti suoi coetanei italiani che vivono la vita allo stesso modo, scevri da ogni provincialismo che invece attanaglia e rinchiude in un recinto di ipocrisia e arretratezza culturale la maggior parte di noi italiani di altre generazioni. Siamo un popolo provinciale, per niente sportivo e tifoso. Di parte sempre e comunque.

Raramente riconosciamo i meriti altrui e pensiamo di essere il centro del mondo.

Questa sono solo alcune delle ragioni che mi spingono a dire che un campione, un uomo come Yannik Sinner dobbiamo dimostrare di meritarcelo.

Può aiutarci Yannik.

Può aiutare l’intero Paese a riflettere su ciò che conta davvero nella vita e su come dedizione, applicazione, sacrificio, programmazione, siano alcuni degli ingredienti per vivere meglio e bene tutti insieme.

Ed ecco l’ultimo e più importante punto di vista che vorrei sottolineare. Credere nel lavoro di gruppo e favorire la collaborazione tra i saperi. Con le sue vittorie, con il suo continuo migliorarsi, Sinner sta dimostrando che da soli non si va nessuna parte.

L’Italia ha bisogno di questo. Di lavorare insieme per affrontare e superare le difficoltà. Ne ha bisogno la politica. Ne ha bisogno il mondo del lavoro. Ne abbiamo bisogno tutti noi.

Da questo punto di vista Yannik Sinner rappresenta una grande opportunità per l’Italia. Approfittiamo di questa occasione e dimostriamo a tutti e a noi stessi di meritarci un campione come Yannik Sinner che già tutto il mondo ci invidia.

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